Gli osteopati sono professionisti della salute di "primo contatto", il che significa che non occorre essere riferiti a loro da un medico. Il passaparola rimane ad oggi il principale mezzo utilizzato per giungere dall'osteopata, su suggerimento di amici o conoscenti che hanno ottenuto giovamento dai trattamenti osteopatici.
Al momento sono due percorsi formativi possibili: uno di 6 anni, part-time, a cui si accede con una laurea di primo livello in discipline mediche, quindi laurea in medicina, fisioterapia, odontoiatria, scienze motorie, e l'altro invece quinquennale a tempo pieno, a cui si può accedere con la scuola media superiore. Il 9 novembre 2010, l'Oganizzazione Mondiale della Sanità ha definito le Linee guida per la formazione in osteopatia:
No, i percorsi formativi osteopatici part-time e full-time, ad oggi, sono tenuti da scuole private per via del mancato riconoscimento statale. Ciononostante sono diverse le scuole di Osteopatia in Italia che collaborano con ospedali o con centri universitari, così come si fa sempre più importante l'integrazione di questa disciplina con i medici delle diverse specializzazioni.
Il punto comune è che le due discipline si basano esclusivamente sulla pratica manuale.
Tuttavia, possiamo distinguere almeno due principali differenze: la chiropratica si esercita unicamente nel campo articolare,
mentre l'osteopatia interviene certo nel campi osteo-articolare, ma anche cranio-sacrale (legame tra il cranio, la colonna vertebrale e l'osso sacro)
e viscerale (azioni sulla mobilità degli organi viscerali).
Il campo di applicazione dell'osteopatia è dunque più ampio.
Un'altra differenza è riscontrabile nel tempo e nel numero di sedute, che per gli osteopati vanno da 30 minuti a 1 ora
per una media di 3 sedute circa, e per i chiropratici va dagli 8 ai 15 minuti, per un numero di sedute che va da 10 a 15.
- La struttura e la funzione sono interdipendenti; - Il corpo è un'unità funzionale; - L'integrità del meccanismo articolare con la libertà di ogni segmento corporeo sono necessari per il buon funzionamento del sistema nervoso autonomo che regola la vaso motricità; - Il corpo ha la capacità di "auto guarirsi"; - La regola dell'arteria è suprema.
L'osteopatia aiuta a riequilibrare le funzioni vitali e agisce con uno scopo curativo e anche preventivo. Le indicazioni per un trattamento osteopatico sono molto ampie e indicate per tutte le fasce di età.
Durante il consulto, l'Osteopata deve fare: - una completa valutazione della postura verticale del paziente, distribuzione del peso, tipologia, tensioni, contratture, spasmi, la qualità dei tessuti, della pelle, etc. - prove funzionali globali, regionali e locali , test passivi, attivi e specifici test secondo gli obiettivi della valutazione. - palpazione dei differenti tessuti e ritmi fisiologici per per accertare la severità e l'origine dei blocchi osteo-articolari e delle tensioni miofasciali così come l'importanza della - restrizione, che genera e che impone all'organismo, localmente e/o a distanza una compensazione. - l'identificazione delle cause e una sintesi di tutti i risultati ottenuti. L'Osteopata allora valuta e dà la priorità ai sintomi. Prendendo in considerazione la condizione di salute del paziente, l'età e la vitalità, svilupperà un programma Osteopatico specifico di trattamento più adatto per ogni persona.
La pratica osteopatica interessa molti ambiti e tutte le fasce d'età. Dal periodo di gravidanza a quello neonatale, l'osteopata può essere d'aiuto per tutti i disturbi tipici della neonatologia e della pediatria. Il trattamento osteopatico è volto sia ai disturbi pediatrici più comuni, come otiti, dolori addominali, coliche, problemi digestivi, a quelli meno comuni come la plagiocefalia, dislessia etc.
Si. Ogni seduta osteopatica si apre con un'attentissima anamnesi per la raccolta dei dati clinici, finalizzata a raccogliere una serie di informazioni sul quadro clinico del paziente e a trarre informazioni su antecedenti e stile di vita.
Significa trattare con le mani un tessuto osseo, muscolare o viscerale con un approccio molto dolce e leggero, e comunque sempre rispettoso dei tessuti. L'osteopata ricerca le zone più rigide che possono anche essere dolenti, cercando con vari metodi di "liberarli" e di ristabilire la mobilità, offrendo al paziente una sensazione di leggerezza e immediato benessere che si protrarrà nel tempo.
Le radiografie sicuramente sono uno strumento utile all'osteopata, anche per una diagnosi di esclusione.
Assolutamente no, sia per legge che per vocazione. Lo stesso Andrew Taylor Still ha fondato l'osteopatia nel 1874 formulando una disciplina terapeutica che non si fondasse sugli stessi principi della medicina ufficiale, bensì su una filosofia metodologica manipolativa utile sia per la diagnosi che per la terapia. Il principale mezzo a disposizione dell'osteopata, infatti, sono le sue stesse mani. La palpazione manuale riesce a rilevare le rigidità e tensioni e, con il trattamento manipolativo, a ristabilirne la mobilità.
Spesso gli osteopati si avvalgono di collaborazioni con discipline affini, che conservano un approccio olistico alla cura della persona. Non sono peraltro escluse collaborazioni con medici specialisti.
No. Non esiste una legge che la riconosca, né una che ne limiti la pratica.
L'Osteopatia è una medicina relativamente nuova al pubblico italiano. Nata negli Stati Uniti poco più di cento anni fa, è una forma di terapia naturale ricca d'interesse e potenzialità. La particolare e approfondita conoscenza che l'osteopatia possiede del corpo umano e della sua biomeccanica, e i suoi avanzati metodi diagnostici e terapeutici, ne fanno una delle più valide ed originali discipline dell'arte di guarire. L'Osteopatia è al contempo un'arte scientifica e filosofica di diagnosi e trattamento esclusivamente manuale. L'origine e l'anima della medicina osteopatica sono legate all'intuizione del Dr. Andrew Taylor Still (1828-1917). Medico di formazione classica, Still dà forma a questa nuova disciplina creando una fusione tra metodo e rigore scientifico (lo studio e la conoscenza approfonditi dell'anatomia) e concezione filosofica olistica dell'uomo.
L'Osteopatia non tratta solamente problemi di dolore alla schiena, ma può essere adoperata con successo in diverse patologie. Il sistema muscolo-scheletrico forma la struttura che porta la rete del sistema nervoso, circolatorio e linfatico. Fra l'altro supporta fisicamente gli organi interni. La salute del sistema muscolo-scheletrico quindi, ha un effetto diretto sulla salute del resto del corpo.
Un trattamento Osteopatico segue determinati obiettivi: - cura la persona secondo i disturbi e le speranze (dolore, limitazioni funzionali, disordini somatici, ecc.) - tratta le cause di queste disfunzioni. - ristabilisce il movimento ai differenti meccanismi e sistemi dell'organismo, preserva e mantiene l'equilibrio e la salute dei pazienti, a volte a distanza dalla sede dei problemi, liberandoli dai loro vincoli (tensioni, pressioni, blocchi, etc.) che interessano la circolazione generale ai livelli arteriosi, venosi, nervosi e linfatici. Il trattamento Osteopatico assicura un'integrazione più efficace del trattamento locale, riduce significativamente le probabilità che lo stato diventi cronico e migliora il funzionamento di ogni sistema, uno in relazione all'altro.
La prevenzione rappresenta la base del Metodo Osteopatico. Il professionista rileva quanto prima possibile le cause delle lesioni che, se trascurate, svilupperanno successivamente disfunzioni, indebolimento dei sistemi di difesa naturali, squilibri posturali e dolore.
Esempi dove il trattamento preventivo di Osteopatia è indicato:
- per gli individui che soffrono di sintomi quali capogiri, dolore o nausea conseguenti ad un colpo di frusta, sindrome da post impatto, o un'altra lesione subita in un autoveicolo o in un infortunio sul lavoro.
- per impedire le sindromi croniche di dolore
- prima, durante e dopo la gravidanza
- per gli infanti a seguito di una nascita lunga o difficile
- per impedire lo sviluppo di una scoliosi durante l'adolescenza iniziale
- per curare il dolore o la disfunzione postoperatoria
- trauma seguente e sforzo psico-impressionabile
- per prevenire le lesioni da lavoro
- nei casi di preparazione per competizioni sportive o di intenso allenamento
- nei casi delle disfunzioni organiche funzionali senza emergenza o controindicazioni medica.